Diabesità
La relazione tra cibo e salute è ormai fra i temi più dibattuti. Ma mentre un tempo la malnutrizione era correlata solo alla carenza di cibo, al giorno d’oggi le patologie nei ”paesi ricchi” sono spesso la conseguenza di un consumo eccessivo di cibo. Questo porta allo sviluppo di diverse patologie alimentari come la Diabesità, un neologismo che comprende gli obesi e i diabetici, che nella stragrande maggioranza dei casi coincidono.
Il problema è allarmante se si stima l’evoluzione che la diabesità potrebbe avere nei prossimi anni: il numero dei diabetici è, infatti destinato a salire, a livello globale, dagli attuali 246 milioni a circa 380 milioni nel 2025. La compresenza di diabete e obesità “la Diabesità” appunto riguarda ormai 2 milioni di italiani prevalentemente colpiti da diabete di tipo 2. L’obesità di per sé costituisce uno dei più rilevanti fattori di rischio per il diabete. Infatti il 44% dei casi di diabete di tipo 2 sia attribuibile a uno stato di obesità o sovrappeso. Inoltre, viene documentato che rispetto a una persona con diabete e di peso normale il paziente con diabete e in sovrappeso ha un rischio raddoppiato di morte entro 10 anni. Tale rischio poi aumenta di ben 4 volte se la persona con il diabete è obesa. Il tema della diabesità rappresenta una delle sfide del xxi secolo. Per combatterla è importante considerare una “corretta e sana alimentazione”, ciò significa che bisogna essere coscienti che la prevenzione dell’Obesità e del Diabete comincia nella quotidianità come ad es “ a tavola”, promuovendo non la cultura della privazione bensì la cultura di una sana e corretta terapia dietetica-nutrizionale.
La parola chiave che permette di comprendere cosa significhi alimentarsi in modo corretto non è quindi “privazione” ma equilibrio.
Per impostare una corretta educazione alimentare e non incorrere nel rischio di fallimento è utile non demonizzare alcuni alimenti o bevande ma incidere positivamente e stabilmente sui comportamenti alimentari che sono un aspetto importante dello stile di vita dei pazienti.
Saper mangiare bene, infatti, non significa guardare in modo ossessivo al numero di calorie assunte ogni giorno ma sapersi orientare nel modo giusto nella scelta di carboidrati, proteine e grassi pur considerando le abitudini e le esigenze poste dalla quotidianità (dalla pausa pranzo all’aperitivo con gli amici) e non rinunciando all’importanza del piacere a tavola.
E’ proprio dall’equilibrio tra i diversi fattori nutrizionali nel lungo periodo e dalla riscoperta del piacere a tavola che parte, infatti la strada della prevenzione e del benessere.